Cosa si puo’ offrire con un percorso di Oncologia Integrata

da | Oncologia Integrata

Il mio principale sforzo, appena incontro un paziente oncologico, è cercare di mettere insieme i dati per capire cosa sta succedendo in termini metabolici ed organici, qual’ è, ad esempio, lo stato di tossicità, quali i metabolismi alterati o anche favorenti il perdurare di uno stato oncologico. Successivamente, intervengo correggendo gli eventuali stati dismetabolici o tossici e cerco di ridurre i sintomi negativi che determinano una qualità di vita non buona. Tutto questo facendo ricorso a molteplici possibilità, prime tra tutte consigliando correzioni alimentari e di nutraceutica, poi ricorrendo all’ausilio di terapie come l’Agopuntura, o la Fitogemmoterapia e la Micoterapia.


Ma, proprio perché credo che siamo esseri complessi, in cui all’aspetto fisico sono strettamente connesse una parte psichica e spirituale, non posso proprio evitare di attenzionare anche le sfere psichica e spirituale perché so che la guarigione è il risultato di un processo complesso che non può verificarsi quando noi medici non riusciamo ad abbattere le barriere che costruiamo per proteggerci.
Per la nostra stessa condizione umana, noi medici, siamo spinti a mettere davanti a noi uno schermo, cerchiamo di evitare il forte coinvolgimento emotivo con il paziente oncologico, ma quello schermo impedisce di entrare in profondità e scandagliare l’animo del paziente, rendendo impossibile rimuoverne tutti i possibili ostacoli.
Chi di noi non ha visto sulla propria pelle fallire grandi clinici e famosi patologi o oncologi e chirurghi?
E quanti di noi si sono meravigliati nel vedere riuscire semplici medici di base, discreti ospedalieri che avevano attenzionato la malattia integrandola in tutto il nostro modo di vivere e di essere, entrando in empatia con noi?

Come prima cosa, assolutamente fondamentale è, per me, dare al paziente LA CONSAPEVOLEZZA

Prima di tutto è indispensabile dargli la consapevolezza del suo terreno, cioè la conoscenza della fisiopatologia del suo Sistema Vivente.

Semplicisticamente si puo’ dire che non ci può essere tumore senza un terreno che ne consenta lo sviluppo. In termini scientifici parliamo di modificazioni nel connettivo con alterazioni funzionali e strutturali dei fibroblasti, dei vasi con attivazione della neoangiogenesi indispensabile al procacciamento dei nutrienti per il tumore, di acidificazione del tessuto peritumorale con il risultato di un rafforzamento dell’aggressività del tumore e di un indebolimento dei meccanismi di difesa e di controllo antitumorale.

Poi, bisogna dare al paziente anche la consapevolezza delle cause e concause di un tumore.

Tener conto di quali possano essere state le cause che abbiano determinato, favorito e che possano mantenere la malattia oncologica è un altro caposaldo del mio intervento. Il tumore non nasce dentro di noi per caso, ed oggi sappiamo bene che la causa genetica da sola non è sufficiente, non bastano solo la familiarità e l’ esistenza di mutazioni genetiche a rischio oncologico, perchè il tumore si esprima. Per il formarsi di un tumore, oltre alla predisposizione genetica è necessaria la compresenza di quelli che chiamiamo cofattori o fattori di rischio. Si eredita la predisposizione al tumore ma non il tumore; perchè la predisposizione diventi malattia è necessario essersi esposti nel tempo a fattori di rischio tali da riuscire a danneggiare tanto le cellule da indirizzarle verso lo sviluppo di un fenotipo neoplastico. Non è un processo semplice ma è inevitabile ed inesorabile quando non si interviene prima possibile con le correzioni piu’ appropriate per evitare che altre cellule e tessuti vadano incontro alla stessa trasformazione.

E cosa può essere responsabile piu’ di tutto di questo processo? La risposta è tanto semplice quanto inquietante. Tutto quello che puo’ contribuire a creare uno stato infiammatorio nel nostro corpo: cibo spazzatura, inquinanti ambientali, stress e malumori.

Riuscire ad identificare lo stato del terreno e la presenza di cause e concause, cioè tutto quello che può essere stato responsabile dell’insorgenza del tumore e permette la sua persistenza, è una tappa fondamentale da percorrere, fondamentale perchè solo così è possibile mettere subito in atto interventi correttivi per ripercorrere a ritroso la strada verso un benessere duraturo.

Come seconda cosa: ATTUARE PRIMA POSSIBILE L’INTERVENTO CORRETTIVO

Per procedere con gli interventi correttivi è indispensabile valutare eventuali stati carenziali o tossici, studiare lo stato metabolico, valutare i parametri dell’infiammazione, se c’è sindrome metabolica, quanto sono elevati i fattori di crescita, controllare le sottopopolazioni linfocitarie e lo stato immunologico, la funzionalità del microbiota intestinale e altro ancora…

Con l’esecuzione di una visita accurata, di semplici esame del sangue e di alcuni esami piu’ specifici è possibile acquisire tanti dati fondamentali.

Faccio un esempio. Se il valore dei Trigliceridi è elevato mentre il valore del Colesterolo HDL è basso avremo un rapporto sfavorevole, a vantaggio dei fattori pro-tumorali, nella curva dei grassi ci sarà lo spostamento verso la formazione di grassi saturi, pro-infiammatori e pro-tumorali, situazione particolarmente a rischio di metastasi secondarie per la produzione, ad es., di Leucotrieni.

Ma la valutazione deve riguardare tutti i paramentri che ci possono offrire la possibilità di capire come il sistema sta lavorando. Infatti, se metto in atto un intervento correttivo e somministro gli omega3, che sono i grassi polinsaturi che faranno aumentare il colesterolo HDL, ma non tengo conto, ad esempio, di un livello di insulina elevata, creerò un ulteriore danno al paziente, perchè l’insulina farà spostare anche i grassi buoni verso la formazione di quelli cattivi, con ulteriore incremento di grassi saturi e infiammazione. Questo per dire che bisogna tener sempre conto dell’insieme, del modo sistemico con cui lavora il nostro corpo.

Infatti, terza cosa importante è comprendere che siamo un Sistema di parti interconnesse ed interdipendenti, nulla esiste senza il coinvolgimento di tutto il resto.

Il tumore esiste perchè esiste un corpo, una mente, una psiche, a cui appartiene. Fondamentale è, pertanto, considerare la guarigione come un percorso che presuppone interventi molteplici, vari e tutti indispensabili.

Le Terapie Integrate

Non dico assurdità affermando che la prima, piu’ efficace terapia integrata è rappresentata dal CIBO.

L’alimentazione è la terapia che ho sperimentato essere la piu’ incisiva nel riportare i parametri ematici e metabolici in assetto corretto. Inoltre, non è piu’ contestabile che la cellula neoplastica abbia un metabolismo ANAEROBIO Glicolitico. Cosa significa? Significa che le cellule neoplastiche vivono bene in ambiente acido, in assenza di ossigeno e hanno necessità di zuccheri per il loro metabolismo rapido di accrescimento, perchè sono cellule che lavorano e si riproducono con un grande dispendio di energia. L’energia appunto fornita dallo zucchero.

Affamare il tumore significa renderlo debole, piu’ facilmente aggredibile dalle terapie oncologiche.

Indebolire il tumore e contemporaneamente fortificare il sistema di difesa.

Solo la nutrizione può riuscire a costruire un’azione offensiva e contemporaneamente difensiva, perchè il metabolismo delle cellule sane è molto piu’ sofisticato, queste cellule possono sfruttare meccanismi ancestrali per utilizzare substrati differenti dallo zucchero per sopravvivere e, paradossalmente, anche migliorare in condizioni di criticità energetica.

Abbiamo selezionato, nel corso dei secoli, meccanismi di difesa e resistenza a carestie, malattie e fame, che hanno consentito alle cellule di adattarsi e sviluppare meccanismi multipli di resistenza alle situazioni piu’ difficili. Le cellule normali sono cellule altamente specializzate. Per contro, le cellule tumorali, che sono poco differenziate, hanno capacità di resistenza limitate.

Quindi, utilizzare un’alimentazione ricca di vitamine, minerali e oligoelementi, grassi polinsaturi, cibi a basso indice glicemico, cibi basici, ridurre drasticamente cibi con elevati fattori di crescita, ma anche prediligere cibi con azione antitumorale, quelli che Beliveau chiama gli Alicamenti, rappresenta una prima ed indispensabile via da percorrere.

Per le altre terapie integrate si rimanda agli articoli nelle sezioni Oncologia Integrata e Prevenzione in Ginecologia Oncologica

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