Si tratta di una terapia medica vera e propria che prevede l’infissione sottocute di aghi molto sottili, sterili, costituiti da due metalli, un manico di rame ed un corpo (la parte che si infigge) fatto di acciaio, in punti specifici del corpo.

In Italia l’Agopuntura è un atto medico e, come tale, può essere praticata soltanto dai medici abilitati

 L’ Agopuntura rappresenta un trattamento elettrico o meglio elettroionico

Questa antica pratica medica sta sempre più uscendo allo scoperto, rivelandosi un formidabile approccio terapeutico, tanto da aver assunto un ruolo prioritario e fondamentale nella Medicina Complementare in Oncologia.

Ma come funziona? Cosa si verifica quando gli  aghi vengono infissi sottocute in punti precisi del corpo umano?

La comprensione dei meccanismi di azione dell’agopuntura ha permesso di superare lo scetticismo, se non l’avversione, del mondo accademico medico ufficiale, e di suscitare sempre più interesse riguardo questa disciplina medica.

L’Agopuntura non agisce, come comunemente ed erroneamente si crede, stimolando i “nervi” o per un meccanismo di tipo “riflesso”; per comprenderne i meccanismi di azione occorre considerare il problema sotto il profilo biofisico.

Sappiamo oggi che qualsiasi organo o struttura del corpo è sede di attività biolettriche, espressione dell’intensa attività biochimica delle cellule.

Il flusso di cariche elettriche che ne deriva si propaga attraverso gli spazi tra gli organi e le strutture corporee, occupati dal “liquido interstiziale” costituito da acqua ed elettroliti; questi spazi rappresentano dal punto di vista elettrico zone di “minor resistenza”.
Il flusso elettroionico si dirige verso le zone con potenziale elettrico positivo, prevalentemente dall’interno verso l’esterno, dagli organi più profondi verso la superficie corporea, concentrandosi particolarmente in piccole aree della cute che corrispondono ai “punti di agopuntura”.

La presenza di cariche elettriche sulla superficie cutanea è dimostrata anche dal fatto che la loro rilevazione è normalmente sfruttata nella diagnostica medica (elettrocardiogramma, elettroencefalogramma, elettromiogramma ecc) ed è utilizzata per avere informazione sull’attività di vari organi, come il cuore, il cervello, i muscoli.

Con semplici detector si è potuto misurare l’attività biolettrica degli agopunti e si è potuto dimostrare che queste zone di “maggior carica elettrica” sono organizzate in gruppi (corrispondenti ai cosiddetti “Meridiani”), ciascuno dei quali raccoglie i punti che comunicano elettricamente tra loro e tra cui vi è un passaggio spontaneo di corrente di bassissima intensità, di circa 15 nA .

 

                       L’ago crea la carica elettrica e lo fa in diversi modi.

Il primo è dato dalla sua particolare struttura, infatti, l’ago utilizzato in Agopuntura è uno strumento bimetallico, paragonabile ad un elettrodo e ad un piccolo radiatore, che obbedisce a delle leggi fisiche ben precise. Costituito da una bacchetta (“anima”) molto sottile di acciaio extraduro elastico per non spezzarsi, con una punta affilata, è avvolto (“manico”) per metà da fili di rame, ottone, argento, oro, tungsteno, cioè da materiali con grande capacità di conduzione elettrica. Due metalli differenti, in presenza di una soluzione elettrolitica come l’acqua salata, generano una corrente elettrica. Se posti in soluzione salina, simile a quella dei tessuti umani, due metalli generano elettroliticamente una piccola carica di corrente.

C’è poi l’ effetto termoelettrico di Kelvin – Thomson, ovvero, se tra le due estremità dell’ago vi è una differenza di temperatura, vi è una migrazione di cariche negative verso il polo positivo. Dopo alcuni secondi di inserzione nel corpo, la punta dell’ago è più calda dell’impugnatura di circa 14° C. I due gradienti termici stimolano un trasferimento di elettroni dall’uno all’altro dei due elementi.

L’ago, infisso con la sua “anima” nei punti di agopuntura, permette o la dispersione di calore, quindi di cariche elettriche negative verso l’esterno se la temperatura nell’area sottostante il punto è più elevata della superficie cutanea o, al contrario, l’immissione di calore e di elettroni dall’esterno verso l’interno, specialmente se si applica all’ago una fonte di energia come il calore o una stimolazione elettrica. L’effetto dell’ago rimane fino a quando si raggiunge un “equilibrio elettrico” tra i suoi due poli e le cariche positive  neutralizzano le cariche negative.

L’inserzione di un ago che penetra nella pelle, inoltre, crea una carica piezoelettrica nel punto di contatto. Quando gli agopunti sui meridiani vengono stimolati, possono inviare attraverso essi correnti piezoelettriche. In realtà, gli agopunti potrebbero così essere dei portali o meglio degli interruttori con specifiche attività epigenetiche.  

Recenti studi stanno dimostrando che l’agopuntura ha un’importante azione di stimolo sulla secrezione di encefaline, beta endorfine e dinorfine, in percentuale variabile a seconda del tipo di stimolazione dell’ago. Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal sistema nervoso centrale e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, fungono quindi da “anestetico naturale” con benefici simili alla morfina e ad altre sostanze oppiacee (calmano il dolore e donano benessere fisico). Ma queste sostanze risultano importanti non soltanto per il controllo del dolore, sono implicate anche nella regolazione delle principali ghiandole del nostro organismo, nel controllo dell’appetito e dell’attività gastrointestinale, nella termoregolazione e nella regolazione del sonno, della fame, nella  reazione allo stress, ecc.

I ricercatori cominciano ad individuare anche un altro importante effetto: una seduta di agopuntura avrebbe un’influenza diretta sull’equilibrio fra le due branche del sistema nervoso autonomo, aumentando l’attività di quello parasimpatico a spese del simpatico. Questo creerebbe un’azione antistress, favorirebbe la coerenza cardiaca e darebbe benessere emotivo.

L’agopuntura, inoltre, favorendo la liberazione della Leu-encefalina esalterebbe il sistema immunitario stimolando una maggiore produzione di anticorpi, attraverso un’azione immunostimolante e modulante su diverse popolazioni leucocitarie. Modulando l’azione sull’ Istamina e sull’Acetilcolina ne risulterebbero effetti anti-allergici, mentre studi effettuati con la Risonanza Magnetica Funzionale hanno mostrato un’attivazione di specifiche aree cerebrali corticali a seguito della stimolazione di determinati agopunti, risposta assente dopo la puntura di aree cutanee vicine ma non corrispondenti ad agopunti.

La scienza studia l’Agopuntura

Nel 1978 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblica un rapporto che la riconosce ufficialmente come metodo efficace ed accettato.

In quegli anni comincia  a circolare negli ambienti universitari un rapporto del National Institutes of Health (NIH) statunitense nel quale si conferma la validità terapeutica dell’agopuntura in situazioni quali i dolori postoperatori e la nausea associata alla gravidanza e alla chemioterapia.

Nel 1996 la Food and Drug Administration (FDA) riclassifica l’agopuntura spostandola dalla categoria di «strumento medico sperimentale» a quella di «strumento medico regolato».

In un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), contenente le indicazioni dell’agopuntura in base a trials clinici controllati aggiornato al 1999, si legge in relazione all’utilizzo di essa in oncologia“ …uno  ( degli effetti) è quello di alleviare il dolore da cancro e l’altro è quello di controllare le reazioni avverse alla radioterapia e alla chemioterapia. Per il dolore da cancro, è stato riportato che l’agopuntura ha fornito un effetto analgesico immediato simile a quello di codeina e petidina, con un effetto più marcato dopo l’uso per due mesi….Durante la radioterapia e chemioterapia, l’agopuntura può notevolmente ridurre le reazioni avverse relative ai sistemi digestivo e nervoso, così come determinare la protezione contro i danni all’ematopoiesi.”

In questo stesso documento sono stati analizzati molti studi relativi a moltissime patologie per le quali l’agopuntura è stata dimostrata essere un efficace trattamento. (Agopuntura: indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità- Documento aggiornato al 1999  “Acupuncture: review and analysis of controlled clinical trials” )

 Nel 2000 un rapporto della British Medical Association giunse a confermare la validità terapeutica dell’agopuntura, ampliando ulteriormente il campo delle applicazioni di questa pratica, includendovi altre patologie.

Molti esperimenti hanno chiaramente dimostrato che non può trattarsi di effetto placebo. A tal proposito uno degli esperimenti più convincenti è stato quello di aver dimostrato che un coniglio può essere anestetizzato attraverso la stimolazione di alcuni punti sulla zampa corrispondenti a quelli che bloccano il dolore nell’uomo. Inoltre, quando si inietta un estratto del liquido nel quale è immerso il cervello del coniglio anestetizzato in un altro coniglio, anche questo smette di provare sofferenza. Pertanto, come minimo l’agopuntura stimola nel cervello la secrezione di sostanze che possono eliminare l’esperienza del dolore, al di là di qualsiasi effetto placebo.

Nel 2003 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un rapporto definitivo sulle sperimentazioni cliniche che studiano l’efficacia dell’agopuntura. Sono state discusse più di cento indicazioni e sono state suddivise in quattro gruppi. Le Reazioni avverse alla radioterapia e/o chemioterapia sono state inserite nel primo gruppo, ovvero tra le malattie, sintomi o condizioni per cui l’agopuntura è stata dimostrata – attraverso prove controllate – essere un trattamento efficace.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente sviluppo della ricerca, sia sui meccanismi d’azione sia sull’efficacia terapeutica dell’agopuntura e si sono accumulati migliaia di studi e la letteratura scientifica propone studi che confermano l’efficacia di questa tecnica per tutta una gamma di problemi come la depressione, l’ansia e l’insonnia, ma anche per i disturbi intestinali, l’infertilità maschile e femminile; di recente viene utilizzata anche per favorire il rivolgimento del feto dalla posizione podalica a quella cefalica in utero, e con un tasso di successo pari all’’80%.

La pratica clinica di ogni giorno, inoltre, dimostra come l’Agopuntura sia una tecnica poco invasiva e molto efficace nel trattare numerosi disturbi che spesso rispondono solo parzialmente alla terapia medica, nonché un’ efficace integrazione ad essa.

Un caso famoso

Nel 1972 James Reston, noto giornalista del New York Times si reca in Cina al seguito dell’allora presidente Richard Nixon, quando a Pechino viene colto da un attacco di appendicite acuta e operato d’urgenza. L’intervento che gli salvò la vita si svolse interamente secondo i canoni della chirurgia occidentale, ma nel postintervento, colto da violenti spasmi addominali si vide conficcare un ago in una mano e uno in una tibia e, con suo grande stupore, si accorse che i violenti crampi erano diventati un lievissimo fastidio, per scomparire completamente dopo poche ore. Una volta tornato a New York, Reston descrisse in un lungo articolo quanto gli era successo, tanto lo aveva colpito quel fatto e, come spesso accade, per un caso fortuito si spalancarono le porte dell’America all’Agopuntura.     

Malattie, sintomi o condizioni che possono essere trattate con l’Agopuntura

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agopuntura trova le seguenti indicazioni:

  • Terapia del dolore: periartriti, artrite reumatoide, dolori post-operatori, osteoartrosi, lombosciatalgie, ecc.
  • Disturbi neurologici: cefalee, emicranie, nevralgie, vertigini, paresi, emiplegie da ictus cerebrale, ecc.
  • Disturbi di pertinenza otorinolaringoiatrica: otiti, sinusiti, acufeni, riniti, ecc.
  • Disturbi dermatologici: herpes, congiuntiviti, dermatiti, ecc.
  • Disturbi polmonari: asma bronchiale
  • Disturbi digestivi: disfagie, colite spastica, diarrea, disfunzioni intestinali, nausea e vomito anche post-chemioterapico
  • Disordini ematologici: leucopenia post-chemioterapia
  • Disturbi dell’apparato urogenitale: ritenzione urinaria, incontinenza urinaria, impotenza, sterilità, ecc.
  • Disturbi cardiovascolari: cardiopalmo, ipertensione arteriosa, aritmie
  • Disturbi ginecologici: dismenorrea, dolori mestruali, sindrome premestruale, vampate di calore da post-menopausa o da trattamenti endocrini nelle neoplasie mammarie, induzione di gravidanza, nausea e vomito gravidico