Le nuove prospettive delle Terapie Integrate

da | Prevenzione in Ginecologia Oncologica

…Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c’era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo: ” Il fiore che tu ami non è in pericolo…Disegnerò una museruola per la tua pecora…e una corazza per il tuo fiore…Io…”  Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo… Il paese delle lacrime è così misterioso”                                                                                                      
                                                                                                                              da Il Piccolo Principe

Sembra che oggi la medicina proceda spedita verso grandi mete tecnologiche e consegua sempre più grandi risultati in termini di efficienza di macchine e di metodologie di studio e in ricerche, ma questa corsa a volte spasmodica sembra quasi alimentata da una incapacità di guardare il dolore e di comprenderlo. E’ che noi medici siamo un po’ disorientati, come se avessimo perduto la capacità di consolare, di prenderci cura di chi soffre. Eppure, sappiamo bene che l’affetto è fisiologia, che un bravo medico deve entrare in empatia con il proprio malato, è solo che ci sentiamo a volte molto maldestri. Non è semplice raggiungere chi soffre…il paese delle lacrime è così misterioso.

L’Oncologia Integrata, per me, rappresenta davvero un tentativo concreto, efficace per poter meglio raggiungere questo paese delle lacrime; metodi e tecniche definiti integrativi o complementari, possono diventare mezzi straordinari attraverso i quali si puo’ essere concretamente vicini alla sofferenza del paziente oncologico.

Le terapie integrative: quali

Tra i diversi tipi di intervento sembra ormai indiscutibile il ruolo di supporto integrato fornito dall’Agopuntura e da Tecniche di abbattimento emozionale, quali EFT.

Agopuntura secondo l’Energetica dei Sistemi Viventi

L’agopuntura si pone come metodica integrativa primaria nel supporto del paziente oncologico. La sua validità è sempre più dimostrata dall’uso clinico in grandi centri oncologici quali lo Sloan Kettering Cancer Center di New York e l’MD Anderson di Houston e da pubblicazioni su riviste scientifiche prestigiose.

Dopo anni di ricerca e trials clinici, diretti dai National Institutes of Health negli USA, i ricercatori hanno dichiarato che l’Agopuntura poteva essere inclusa nel piano di trattamento per il cancro. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha effettuato un’analisi dettagliata delle sperimentazioni scientifiche valutandone l’attendibilità e ha concluso che l’agopuntura è stata dimostrata efficace nelle reazioni avverse alla radioterapia e/o chemioterapia e precisamente per:

Contrastare gli effetti collaterali della radio-chemioterapia come:

  1. nausea, vomito
  2. dolori addominali
  3. diarrea
  4. cefalea
  5. Ridurre le vampate di calore
  6. Ridurre la secchezza della bocca
  7. Controllare il dolore legato alla chirurgia e alla patologia stessa
  8. Superare la stanchezza/fatica (astenia)
  9. Combattere l’ansia e la depressione dovute alla malattia e superare lo stress della malattia
  10. Stimolare le difese immunitarie

Oltre all’Agopuntura si sta assistendo sempre più all’interesse di integrare in campo oncologico altre modalità di intervento della Medicina Energetica come le tecniche di Psicologia Energetica e di Ginnastica Energetica, anche alla luce dei molteplici successi terapeutici e della loro rapidissima diffusione registrati in questi ultimi anni in tutto il mondo.

L’angoscia scatenata dalla scoperta del tumore, dall’intervento chirurgico, dall’eventuale mutilazione riportata dopo l’operazione, dalle inevitabili distorsioni dei rapporti familiari e sociali che la malattia comporta, richiede sicuramente un intervento mirato con lo scopo di sostenere il tono dell’umore e di aiutare la donna a ristabilire in se stessa le condizioni di equilibrio psico-fisico, alterato dalla malattia. Il cancro scatena angosce che devono essere elaborate, incanalate in un sistema capace di attivare adeguati meccanismi di difesa e di ripresa. Importante è riuscire a fare acquisire strategie utili a spostare il corso dei pensieri verso aspetti positivi della propria vita, valorizzandoli ed evidenziandoli per ridimensionare la paura e l’angoscia della malattia stessa.


EFT: la più famosa tecnica di liberazione emotiva

EFT è la sigla di Emotional Freedom Techniques, un insieme di metodi di auto-guarigione sviluppati da un ingegnere e coach americano, Gary Craig.

Ad un blocco o corto-circuito energetico possono essere ricondotti sintomi molto diversi tra loro quali, tra gli altri, fobie, dolori fisici, traumi, convinzioni limitanti, allergie o stati d’ansia. Tutti questi fenomeni sono, secondo le teorie nate in questi ultimi anni dalla fusione tra fisica quantistica e psicologia che prende il nome di Psicologia Energetica (Dr. Fred Gallo, Energy Psychology), riconducibili ad uno squilibrio nei cosiddetti Meridiani.

I pionieri di queste nuove discipline, delle quali EFT è senz’altro la più famosa, sono stati il George Goodheart, il Dr. John Diamond, lo psicologo californiano Roger Callahan  e lo stesso Craig. 
Le nuove teorie, supportate da centinaia di migliaia di casi effettivi, vengono riassunte con l’affermazione che:“La causa di qualsiasi Emozione Negativa è una interruzione nel sistema energetico del corpo”.

Ne consegue che, per favorire l’auto-guarigione, bisogna riequilibrare il sistema energetico (Meridiani) picchiettando, con la punta delle dita, su specifiche zone del corpo mentre la mente è sintonizzata sul problema da risolvere. Ciò porta al riassorbimento del corto-circuito e di conseguenza alla neutralizzazione del problema. La semplicità del metodo lo rende applicabile da chiunque, bambini compresi, ed è uno dei motivi che ha portato EFT a diffondersi così rapidamente nel mondo (ad oggi più di 5000 tra medici, psichiatri, psicologi, agopuntori, infermieri, naturopati ed altri professionisti della salute in decine di nazioni la praticano).

EFT sta diventando sempre più conosciuta in tutto il mondo e si stima che più di un milione di persone abbiano finora ricevuto i suoi benefici. In questi anni la quantità di problematiche trattate e risolte con EFT è notevolmente cresciuta, tanto che essa viene applicata anche in situazioni di scarsa autostima, gravi traumi, prestazioni sportive, scolastiche, artistiche e lavorative.

Per finire, è importante sottolineare come, grazie ad EFT, una parte importante della responsabilità della propria salute passi nelle mani di ciascuna persona, favorendo quella crescita di consapevolezza chiaro segno di evoluzione di un individuo e di un popolo.

Nell’esperienza dei Centri oncologici più accreditati nel mondo si è constatato che se la donna viene aiutata ad elaborare il vissuto della malattia, ad affrontare il dolore e la paura, a trovare le giuste risorse e la sana voglia di vivere riuscirà anche a elevare paradossalmente la sua qualità di vita.

Molte donne operate al seno raccontano di aver deciso di riprendere in mano la loro vita, di vivere in maniera consapevole ogni momento e di rivalutare tutto quello che hanno fatto fino a quel momento. Il riconsiderare il cancro non come minaccia che proviene dall’esterno  o come un’entità endogena non controllabile, come l’espiazione di una colpa, come una lezione, un attacco alla propria autostima con sentimenti di autosvalutazione e di vergogna, ma, invece, riuscire considerarlo una risorsa da cui partire per rivedere le priorità della propria vita, spesso rappresenta il meccanismo che innesca e supporta il processo di guarigione.

Per questo è necessario aiutare la donna a non soffocare le proprie emozioni, a controllarle, percorrendo fino in fondo una strada complicata, ma generativa, di ricostruzione di sé e della propria immagine interiore.

In qualche modo occorre venire a patti con le emozioni negative, senza però, farsi sopraffare dallo sconforto: è importante, infatti, che l’umore sostenga il delicato percorso di guarigione.
In questo spazio-tempo così particolare, vissuto da ogni donna in modo diverso, succedono molte cose. L’Oncologia Integrata può offrire quel supporto necessario per rendersi conto di essere molto più forti di quello che si credeva, per rivedere le priorità della propria vita, e scoprire un valore aggiunto dalla malattia alla propria vita.